Attività: Laboratori di Espressione Creativa
A partire dal mese di ottobre 2019 saranno organizzate alcune giornate di open day all′interno degli Istituti Superiori di Pontedera, durante i quali gli operatori presenteranno ai ragazzi le attività proposte.
Le modalità di adesione ai laboratori saranno comunicate dai docenti degli Istituti capofila di progetto, in accordo con il CRED Valdera.
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"Vero o falso? Leoni da palcoscenico"
I ragazzi che frequentano le scuole
Superiori, ovvero la fascia d’età a cui rivolgiamo il nostro progetto di
laboratorio teatrale, è nata e cresciuta con computer, tablet e
smartphone.
Fin da piccolissimi hanno
cominciato ad avere a che fare con tecnologie e supporti tecnologici.
Trascorrono più di 5 ore al giorno connessi in rete, interagendo tra di
loro e con il mondo.
Secondo una ricerca di
Generazioni Connesse, realizzata da Skuola.net e Università di Firenze, i
social preferiti dai ragazzi, nella loro vita online, sono: WhatsApp,
Facebook e Instagram.
Uno dei maggiori rischi
per i frequentatori della rete e dei social è quello di non saper
riconoscere notizie e informazioni vere da quelle false. Molto spesso,
infatti, le fonti e quindi l’attendibilità delle notizie non sono
verificate. Per questo motivo c’è una preoccupante tensione a prendere
per buono ciò che buono, molto spesso, non è.
Un’altra
tendenza molto frequente di chi di solito frequenta luoghi virtuali è
lo scagliarsi contro politici o personaggi famosi con insulti ed epiteti
ingiuriosi, comportandosi come dei “leoni da tastiera”, ignorando le
conseguenze dei propri gesti. Abituarsi alla violenza verbale verso chi
percepiamo come lontano da noi comporta una forte probabilità di
replicare questo tipo di atteggiamento anche con i propri coetanei
vicini o comunque con le persone con cui siamo abituati a relazionarci
nella vita reale.
Se vogliamo lavorare con i
giovani per formarli come cittadini attivi, capaci di mettere in atto
comportamenti responsabili, in linea con i principi della legalità
democratica e consapevole, dobbiamo fornire loro strumenti di
riflessione che li mettano in condizione di avere consapevolezza delle
proprie azioni.
Il fare teatro è considerato
da tempo, sia da molti docenti che dagli educatori in generale, un
potente strumento in grado di stimolare la socializzazione e far
comprendere l’importanza di empatizzare con gli altri (mettersi nei
panni di).
Anche il MIUR, recentemente, ha
inserito il fare teatro tra le discipline curricolari, riconoscendone il
valore educativo grazie alla capacità di mettere al centro del processo
formativo lo studente, considerato come persona, dotato di emozioni e
di capacità creative che altrimenti, nella didattica tradizionale,
rischiano, a volte, di essere represse.
Alla
luce di questa breve analisi del contesto, la proposta di quest’anno
sarà quella di un laboratorio sul tema del vero e falso, che permetta di
giocare su assiomi fondamentali del teatro come quelli di: verità e
finzione, realtà e rappresentazione.
I
partecipanti saranno guidati in un percorso di scoperta dei propri
strumenti espressivi, di consapevolezza del corpo e della voce in
relazione allo spazio e alla presenza degli altri.
Per quanto riguarda la messa in scena finale, non si partirà da un testo teatrale di riferimento.
Se
e come arriverà il testo/copione sarà valutato in itinere, a seconda
delle caratteristiche dei partecipanti al laboratorio e delle loro
riflessioni e considerazioni sul tema in oggetto.
Il punto di partenza sarà la visione de “L’onda”,
un film tedesco del 2008 ambientato in un liceo, dove un insegnante
decide di fare una strana esercitazione per spiegare alla classe il
concetto di “anarchia”. Si instaura così in classe un regime
totalitario, dove i più deboli saranno sopraffatti dai più forti. I
ragazzi che sembravano docili e fragili perderanno le loro identità, per
trasformarsi in veri carnefici. Una riflessione sul potere e su quello
che può provocare come condizionamento delle persone.
Particolare
attenzione poi, durante il percorso laboratoriale, sarà dedicata al
tema della maschera, come strumento in grado di nascondere e allo stesso
tempo di rivelare qualcosa di vero. L’uso della maschera permette di
esprimere anche al di là della parola e quindi può facilitare il
contatto con la realtà umana degli altri.
Gli
incontri avranno cadenza settimanale e si svolgeranno presso il Centro
Poliedro di Pontedera a partire dal mese di settembre 2019. Data e luogo della rappresentazione finale saranno stabiliti in itinere.
Da quest′anno il gruppo dei ragazzi che aderiscono al Laboratorio avrà l′opportunità di realizzare scambi con altri gruppi teatrali formati da studenti che provengono da altri territori, partecipando a prove aperte e Rassegne.
Referenti del Progetto:
Prof.ssa Francesca Mancini, Istituto Statale “E.Montale”
Claudio Benvenuti, regista e sceneggiatore.
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Cos′è La Mirabile Follia
La Mirabile Follia è un progetto di percorso nel mondo dell′arte e della musica, dedicato ai ragazzi delle scuole superiori della Valdera. Il progetto comprende una serie di 3 laboratori specifici destinati a gruppi di 10-15 persone massimo. I tre laboratori (teatro, percussioni, canto) prevedono un iniziale percorso distinto, alcuni momenti di interazione e una fase finale di costruzione dello spettacolo, dove i partecipanti dei tre laboratori specifici vengono coinvolti nella drammaturgia e nella messa in scena e in un quarto laboratorio dove essi stessi parteciperanno alla costruzione dei costumi e delle scenografie. Alla fine di questa esperienza verrà messo in scena lo spettacolo (che prevede anche una parte di parata) in spazio all′aperto adeguato e replicabile all′interno del villaggio scolastico di Pontedera, per favorire la partecipazione più ampia possibile del pubblico degli studenti. Non si escludono ulteriori repliche in festival.
Perchè La Mirabile Follia? Testi, drammaturgia e senso didattico
Il titolo è liberamente ispirato alla figura di Don Quijote de la Mancha dello scrittore Miguel De Cervantes Saavedra, ma con possibili richiami ad altre figure epiche come per esempio l′Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e altri ancora...
La figura del cavaliere errante che affascina qualsiasi ragazzo diventa il pretesto per invitare i ragazzi ad affrontare nel laboratorio teatrale la sfida contro i propri “mulini a vento”, per riflettere su quali siano le
vere sfide, le vere difficoltà e quali siano frutto della nostra immaginazione o condizione emotiva.
Il luogo-teatro diventa il paradigma di questa sfida interiore con se stessi ma anche il luogo dove si impara a nutrire la parte più sana della nostra follia, ovvero quella materia mista fatta di sogno e desiderio,
dandogli concretezza attraverso la disciplina e la sperimentazione del proprio limite non limitabile.
Il percorso nell′arte, nell′apprendimento delle tecniche varie viaggia di pari passo al percorso interiore, emotivo e trova un suo fine, un obiettivo.
Tempistica
• il progetto sarà presentato nelle scuole dagli operatori che condurranno i laboratori;
• il progetto avrà inizio nella seconda metà di novembre 2019. Per ciascuno dei tre laboratori sono previsti incontri di circa 2 ore, con cadenza da stabilire, per un totale di circa 25 ore;
• per quanto riguarda il quarto laboratorio, sono previsti appuntamenti congiunti tra i partecipanti dei tre laboratori, per il montaggio dello spettacolo e la creazione dei costumi e delle scenografie.
Sede
• i laboratori si terranno sia alla Scuola delle Arti del Teatro Comunale di Capannoli sia in luoghi da stabilire che possano favorire logisticamente la partecipazione dei ragazzi.
I laboratori
1) laboratorio di teatro, recitazione e acrobatica: Andrea Lupi
Il laboratorio prevede l′esperienza sui molteplici aspetti dell′attore: dalle tecniche di preparazione, rilassamento, concentrazione, fiducia, al lavoro sulla fisicità (comprensivo di elementi di acrobatica e giocoleria), sul senso spazio-tempo, fino al lavoro sulla parola, recitazione, dizione. A questo segue il vero e proprio lavoro sull′improvvisazione, sull′azione scenica, sulla drammaturgia e la messa in scena dello spettacolo.
2) laboratorio di percussioni e street drums: Nicola Testi
Il laboratorio consiste nella creazione di una vera e propria band di street drums dove agli strumenti tradizionali potranno accompagnarsi strumenti etnici o anche autocostruiti. Durante il laboratorio oltre all′apprendimento e la conoscenza degli strumenti e dei ritmi verranno composte delle vere e proprie suite ritmiche che saranno funzionali allo spettacolo finale.
3) laboratorio di canto e canto corale: Alice Casarosa
Il laboratorio dopo una fase iniziale dove i ragazzi impareranno a cantare su brani proposti dagli stessi o dall′insegnante prevederà poi un lavoro specifico in funzione dello spettacolo finale dove si alterneranno parti solistiche a parti corali e a movimenti in scena.
4) laboratorio finale, costruzione e messa in scena: tutti gli insegnanti
Il laboratorio finale è la parte più esaltante e complessa dell′intero progetto, i ragazzi dei vari laboratori si troveranno a interagire in scena tra attori, musicisti e cantanti secondo la traccia drammaturgica da sperimentare e sviluppare coralmente. Oltre a ciò i ragazzi lavoreranno in prima persona alla costruzione sia delle scenografie, alla scelta degli oggetti di scena e alla scenografatura degli stessi, come alla costruzione degli oggetti di scena, coadiuvati da un team di insegnanti tra cui un pittore, uno scenografo, una sarta. Fondamentale sarà la conoscenza dell′uso degli oggetti, dei costumi e delle scene in funzione
della performance entrando così nello specifico di molti dei piccoli grandi segreti del teatro.
Il laboratorio è offerto a tutti gli
studenti degli Istituti Superiori della Valdera in orario
extrascolastico.
Referente del Progetto: Andrea Lupi, Associazione La Compagnia del Bosco
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Il Coro “The sleeping stones” è costituito da ragazzi e ragazze dei diversi Istituti Superiori di Pontedera.
Il Coro sarà attivato con almeno una ventina di iscritti.
Per partecipare al coro non occorre avere una competenza musicale specifica.
L’adesione al Coro comporta
l’impegno a partecipare agli incontri che di norma si terranno una volta
alla settimana, nel periodo da gennaio a giugno 2020 per un totale di 20 incontri di un’ora e trenta minuti ciascuno. La sede per le prove
sarà individuata in accordo con i Dirigenti degli Istituti.
Per le attività del Coro potrà
essere previsto l’accompagnamento strumentale fornito eventualmente da
studenti che abbiano competenze musicali adeguate.
Il Coro parteciperà alla 6^ Rassegna dei cori scolastici della Valdera che si terrà tra maggio e giugno 2020 e ad altri eventuali incontri tra cori scolastici delle scuole medie superiori della Toscana.
Il Coro sarà diretto da un direttore esperto e da una assistente collaboratrice.
Referenti del Progetto: Simone Faraoni e Ilaria Savini
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Comuni-care la rete dei saperi
Inventare, costruire e comunicare i saperi attraverso
Il dispositivo pedagogico e massmediale della radioweb
Il progetto Comuni-care - ossia la possibilità di prendersi cura della costruzione e della comunicazione dei saperi, con particolare riferimento ai saperi artistici (teatro, musica, audiovisivo, reading) - si basa su un dispositivo educativo, laboratoriale e formativo insieme: la radioscuola
Tale dispositivo serve a costruire, nel medio e lungo termine, un vero e proprio progetto di rete dei saperi nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio, presenti nella Val di Cecina.
Comuni-Care ha, come finalità principale, quello di promuovere la diffusione di saperi creati da bambine e bambini, ragazzi e ragazze, che - attraverso la radio, in piattaforma web - possono essere condivisi tra le scuole e tra le scuole e la comunità educante. Il progetto prevede la cooperazione, il monitoraggio e la co-progettazione tra risorse interne (insegnanti e docenti), risorse esterne (esperti esterni) e la figura di un coordinatore.
Il dispositivo di Comuni-care
1) La radioscuola
La radioscuola è un dispositivo pedagogico rivolto a Istituti comprensivi e Istituti di secondaria superiore che facilita l’apprendimento e la comunicazione di tutte le conoscenze curriculari attraverso la produzione di format e programmi radiofonici ideati, scritti, condotti dai gruppi classe coinvolti, fino a far coincidere il palinsesto delle trasmissioni creato con il piano dell’offerta formativa. Gli insegnanti, con gli esperti esterni, metteranno in condizioni le classi di cooperare in sottogruppi, scambiarsi competenze, produrre contenuti, al fine di individuare centri di interesse che gradualmente attraverso dei tavoli di redazione, si tramuteranno in programmi radiofonici (inchieste, rotocalchi scientifici e matematici, programmi musicali, radiodrammi, etc), da mandare in onda nella piattaforma web in forma di podcast, anche in diretta. La radioscuola è particolarmente indicata per permettere agli studenti stranieri neoarrivati di accelerare l’apprendimento della lingua in una forma ludica, spinti dalla voglia di comunicare i centri di interesse personali e dei loro compagni, dovendosi esprimere ad alta voce e facendosi comprendere da chi ascolta. Inoltre, lo spettro ampio delle competenze richieste e agite (testo, conduzione, regia, fonica, montaggio e postproduzione) permetterà agli studenti con BES e DSA di orientare maggiormente i loro interessi e le loro abilità su più livelli, smorzando la frustrazione causata dalle lezioni frontali strettamente cognitive.
Finalità/obiettivi
- Valorizzare il suono, la parola e l’immagine come veicolo di immaginazione e auto rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza che apprende e diffonde all’esterno il proprio peculiare punto di vista.
- Promuovere il lavoro in gruppo secondo le inclinazioni, le possibilità e le risorse di tutti i partecipanti coinvolti, che siano studenti o adulti.
- Potenziare e facilitare l’apprendimento nelle bambine e nei bambini di bambine e bambini con BES e DSA.
- Attraverso il dispositivi potenziare e favorire l’apprendimento della lingua per studenti stranieri, neorarrivati e comunque di cittadinanza non italiana.
- Proporre un metodo di apprendimento che aiuti a riconoscere e utilizzare i diversi codici linguistici in vista di una comunicazione non autoreferenziale ma rivolta alla comunità intergenerazionale.
- Creare nel tempo una sovrapposizione ed una coincidenza tra programma curriculare e palinsesto radiofonico che copra tutti gli obiettivi e le finalità previste dal PTOF per ogni materia scolastica.
- Scoprire (e riscoprire) il valore e le potenzialità dello strumento radiofonico come veicolo di vita vissuta e autorappresentazione del senso della scuola.
- Intensificare il rapporto tra risorse interne (docenti e allievi) ed associazioni.
- Favorire l’ascolto diretto e indiretto attraverso l’utilizzo consapevole e creativo dei media e della tecnologia in generale.
- Creare un ponte tra scuola e comunità attraverso lo strumento della radio e dei saperi artistici.
- Aprire la scuola alla periferia e la periferia alla scuola attraverso la partecipazione di tutte le componenti sociali e istituzionali per la costruzione di un modello e una pratica di cittadinanza realmente partecipata e condivisa.
- Creare un ponte tra la scuola primaria e la scuola secondaria, incentrato su un modello di apprendimento creativo basato sul COMUNICARE le conoscenze all’interno della comunità scolastica e nella comunità ampia nella quale si cresce e si condividono saperi.
- Fare in modo che il progetto pedagogico motivi e coinvolga alunni/e insegnanti e associazioni nel fare scuola di ogni giorno.
- Mettere in comunicazione e in relazione i plessi coinvolti attraverso l’utilizzo della radio e dei saperi curriculari.
- Creare un ponte tra scuola e territorio coinvolto, dove siano bambine e bambini, ragazze e ragazzi a dialogare e a costruire narrazioni originali con tutte le possibili componenti della comunità.
- Creare, con il tempo, un’ equipe mista tra insegnanti di diversi plessi e tra scuola primaria e secondaria.
- Creare un’equipe mista di lavoro tra ragazze e ragazzi di diversi plessi scolastici;
- Valorizzare le arti e lo spettacolo dal vivo come forme di liberazione dei saperi che si sedimentano e che vengono condivisi con la comunità.
- Promuovere la documentazione pedagogica congiunta tra il punto di vista dei docenti e quello degli allievi, attraverso l’uso critico dei dispositivi previsti.
Metodologia
Il progetto prevede la formazione preliminare per i docenti e gli esperti coinvolti (20 ore) dove si costruirà insieme la metodologia per la produzione di contenuti, nonchè le acquisizioni tecniche necessarie per creare un testo radiofonico, attraverso la strumentazione idonea. Il cooperative - learning e le esperienze laboratoriali per insegnanti e allievi saranno alla base dell’intervento (20 ore).
Scuole e classi coinvolte: 5 Istituti superiori.
Referente del Progetto: Matteo Frasca, Associazione Matura Infanzia
Aggiornato al 15/10/2019